Recensione Film | Tempo di Lettura 3′ |
Il nuovo film della Pixar “Inside Out” è un miracolo creativo.
Ci vuole genio e coraggio per dare corpo alle emozioni, serve creatività e fantasia per costruire un mondo che racconti l’infanzia di una bambina vista da dentro la sua testa.
E’ un film che colpisce al cuore perché racconta ognuno di noi, il nostro passato, la nostalgia per i momenti vissuti.
E’ pura magia l’equilibrio che crea nel narrare la crescita della bambina, l’arricchirsi delle sue emozioni, la nascita dei nuovi interessi e l’inevitabile perdita del passato, dolorosa ma necessaria.
A una storia così intensa e senza intervalli narrativi, serve una tecnica realizzativa impeccabile, cosa che agli studi Pixar non manca di certo.
E allora eccoci di fronte a un tripudio di colori, di personaggi unici, di scenari fantastici che raccontano l’inimmaginabile mondo che ospita ognuno di noi.
Si esce dalla sala con il sorriso, non quello che resta di tante risate, ma quello che facciamo quando ci sembra di aver imparato qualcosa in più, di conoscerci meglio, di avere una risposta a una domanda che avevamo accantonato.
Non è un cartone animato per bambini, o meglio è anche per loro, che lo possono capire solo in parte; gli adulti al contrario ne sono affascinati, emozionati, rapiti nel sentirsi raccontare una storia che conoscono, nell’assistere a una metamorfosi che hanno già vissuto, nel capire l’importante lezione che ogni emozione, bella o meno che sia, ha motivo di essere vissuta ed è in stretta relazione con le altre.
Meriterebbe di vincere un Oscar al miglior film, non al miglior cartone animato, perché questa è pura arte cinematografica: sceneggiatura ottima, personaggi accurati, scenografie dettagliate.
Ecco a voi l’Arte Moderna.